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Oramai questo non è più un blog, è diventato un qualcosa su cui buttare 2 o 3 pensierini almeno una volta l’anno. Soprattutto quando ci si annoia e non si sa che cazzo fare. E oggi è uno di quei giorni…

Dunque, un anno fa esatto davo le dimissioni dal posto più infame presso cui abbia lavorato. Pensavo ad un anno sabbatico durante il quale avrei deciso ed organizzato meglio il mio futuro. Non resistetti nemmeno un giorno, telefonai ad un ex-collega che lavora da casa per dargli una mano, nel caso ne avesse bisogno. Fu un’esperienza davvero interessante, ebbi modo di capire quanto ci si fa il culo se lavori da casa e, allo stesso tempo, come sia comunque più rilassante, come ci si possa organizzare meglio il tempo e come si potesse stare così bene senza leccaculo o rompicoglioni nello stesso ambiente (vabbè, tralasciamo il fatto che pagano, quando lo fanno, a babbo morto). Così avevo deciso: mi metto anche io in proprio. Ricevetti un fraccaio di offerte di lavoro (avevo messo il cv su monster.it e, devo ammetterlo, funziona a meraviglia. Ad una di queste risposi, ma solamente perchè avevo sentito che un amico era stato contattato. Così mi sono detto: “ma sì, ci facciamo un giretto a Milano“, senza nessuna intenzione di fare bella figura. Avevo i capelli lunghi fino alle spalle (aaaargh!), decisi di mettermi un vestito, ma volli tenere le nike ai piedi e una terribile maglietta, sembravo la versione chic/choc del Grande Lebowski.

Ahò, nonostante mi fossi impegnato ad essere arrogante, superficiale fingendo persino un pochetto di cialtroneria, questi mi richiamano e mi offrono un contratto, chiedendomi quanto vorrei essere pagato. Io sparo una cifra pensando che “tanto non accetteranno mai“, e invece…

Ora è quasi un anno che sto in questo posto e, memore delle esperienze passate, mi sono fatto una discreta idea di com’è il mondo della consulenza informatica in italia: di merda. Vi spiego il perchè in pochi semplici passaggi:

  1. classismo: il consulente ha sempre meno diritti rispetto ad un interno ma in compenso si fa il culo doppiamente. Spesso non ha internet o ha dei limiti, deve pagare una mensa che per altri è gratuita (per fortuna si hanno rimborsi pranzo o ticket restaurant), non ha un posto per il parcheggio.
  2. tecnologie obsolete: si sa, l’IT in questo paese ridicolo, è indietro di 15/20 anni, nella migliore delle ipotesi, questo perchè nelle aziende presso cui presta servizio hanno personale vecchio e poco competente, spesso restio alle innovazioni tecnologiche; ovvero siamo quasi a java 6 e OVUNQUE si usa ancora e solo la versione 4…
  3. capiprogetto incompetenti: sì, non è una novità, spesso sono ex-programmatori piuttosto scarsi che credono di aver vinto al superenalotto, idioti gesticolanti il cui unico punto di forza è il saper leccare bene i culi giusti. una vocazione, non fa per me.
  4. mobilità inutile: ma cristo, c’è internet, possibile che un programmatore non possa fare il suo lavoro da casa? si risolverebbero problemi di traffico e tempi morti (i nostri). forse hanno bisogno della presenza in loco per avere qualcuno da vessare, fra un’inutile riunione ed un’altra.
  5. squallido competitivismo: questi ambienti di lavoro logorano i consulenti, che si sentono un po’ figli di nessuno e spesso iniziano gare al fioretto (meglio la sciabola) fra poveracci, col solo scopo di farsi “adottare”.
  6. mobbing: ah, all’inizio tutti amici, quasi una famiglia coi tuoi colleghi veri (cioè pagati dalla tua stessa azienda e che lavorano come te in consulenza). poi il capo inizia con una promessa, che ti fa in via confidenziale ma che è la stessa che fa a tutti e che non sarà mai mantenuta, a meno che tu non ne sia meritevole (cioè infame leccaculo ipocrita e spia).
  7. hardware terrificante: che tu abbia una postazione data dall’azienda o che tu abbia un portatile non tuo, avrai certamente delle fetecchie, come minimo un monitor che ti farà diventare cieco nel giro di un paio d’anni, un mouse che scatta, una tastiera con tasti inutilizzabili; nel caso tu abbia un portatile, se non è un lenovo o un thinkpad o robetta di fascia bassa, sei certamente un baciapile.
  8. cene aziendali: chi le ha inventate spero che ora sia in galera o sia morto; è vero, c’è del comico, e per fortuna non paghi tu, ma vedere lo spettacolo di miserabili che sprecano ettolitri di saliva non è bello (e l’umidità non è salutare).
  9. le autorizzazioni: cioè, tu ti devi fare un mazzo così e scopri man mano che per fare quella cosa devi avere l’autorizzazione per accedere alla tal macchina, roba da fare diventare vecchi prematuramente!!

In realtà di motivi ce ne sarebbero tantissimi, ma ora come ora non mi vengono in mente, e poi dovrei cambiare il titolo del post, troppa fatica…

Quindi cosa farò da grande? Ecco un bell’argomento per un futuro post, magari lo scrivo domani, o fra un anno.

QUIZ: quante ragazze ci sono nel video?

Ancora un mese e poi… SONO LIBEROOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!

Ma il più è fatto, il peggio è passato, basta coi soliti leccaculo (ne troverò altri, il mondo ne è pieno), basta coi cialtroni, basta coi parassiti!!!! 😀

Sono pacifico, ma dipende da questo mese. Spero di non dovervi raccontare spiacevoli seguiti. Per ora brindiamo, pago io!

Ci mancava questo… Mi fa scassare dal ridere! 😀

Il festival di Sanremo è passato, quasi senza lasciarci una canzonetta cantabile. Per fortuna c’è stato il dopofestival, condotto egregiamente da Elio e Le Storie Tese, freschi di uscita del nuovo album (che peraltro non hanno mai pubblicizzato durante le 5 nottate, sono davvero dei signori). In tutte le serate hanno rivisitato i pezzi migliori (o peggiori) in concorso, e i tutti i casi sono sempre riusciti a migliorare il pezzo in questione. E pensare che potrebbero farci un album con quel materiale… E non l’hanno fatto, ma comunque se cercate bene col mulo troverete tutto. Io mi riascolto i loro pezzi, visto che sono più freschi degli originali. Anche l’esibizione nella serata finale è imperdibile, dove eseguono la famosa aria da Il Barbiere Di Siviglia vestiti da cicisbei imbellettati :imperdibile, ha fatto storcere il naso agli “amici” della Tatangelo e agli snob della musica classica, buon segno!

Un esempio? Qui c’è il patetico pezzo della Tatangelo e, subito sotto, la rivisitazione degli Elii, che fa morire dal ridere… 🙂 Comunque già il testo del pezzo fa ridere e sa di finto, forse la tematica aiuta a vendere, per quello la davano vincente:

Se il cuore batte forte dai vita a quella morte che vive dentro te… eeeeeh????

E a chi ti dice che non sei normale tu non piangere su quello che non sei… comeeeee???

Dimmi che male c’èèèèè… ahahahahaha!!!

Un consiglio per Anna: perchè non canti una canzone che parla di una 21enne truccatissima che crede di essere una diva solo perchè ha cantato, e male, con Michael Bolton?

Parafrasando un amico, ieri è stata una giornata fantastica: la Juve ha passato il turno, il Papa ha rinunciato alla Sapienza (come se l’avesse mai avuta) e la Signora Mastella è ai domiciliari. Manca solo il nano risucchiato da un buco nero e poi siamo a posto!

Ho ripreso a sognare dopo anni di buio totale; probabilmente sognavo anche prima ma non ricordavo assolutamente nulla, solo tenebra. Da qualche mese, avendo riacquisito consapevolezza, ho ripreso a sognare a più non posso, anche se poi mi rimangono solo schegge senza senso, impossibili da ricomporre per vedere il disegno nella sua totalità. Almeno fino a stamane, quando mi sono risvegliato pieno d’angoscia.

Ero chissà dove in un aeroporto, probabilmente in un paese arabo (Dubai? mai stato comunque…) al check-in. Tiro fuori il biglietto e quello non c’è più, non lo trovo. Panico. Mi giro e cerco un bancomat, lo trovo e mi ci dirigo, arrivo e cerco la tessera nel portafoglio ma non c’è. Aumento del ritmo cardiaco. Ricordo anche la musica che veniva diffusa, era James Blunt che cantava una delle sue orride canzonette con quel falsetto irritante (Simona, bea mona, una roba così, credo esista davvero il pezzo). Tiro fuori il cellulare, sempre più impanicato, e mi sfugge di mano cadendo per terra e disintegrandosi (letteralmente in polvere…).

…Simona, I wish I was sober…

Ma vaffanculo a te e a Paris Hilton, pensai. Ma come faccio ora, che faccio? Avevo ancora qualche spicciolo in tasca e telefonai in Italia, a casa. Il messaggio che sentii mi fece venire i brividi: una vocina di donna, dall’altro capo del telefono, mi avvisava in inglese che il numero da me selezionato era inesistente. Riprovai, stesso risultato. Mi avvicinai ad un poliziotto, curiosamente di etnia cinese e gli raccontai cosa mi era successo e della telefonata in Italia. Mi rispose, ridendo, che l’Italia non esisteva più da più di un anno! Capii che non poteva essere nient’altro che un incubo, nonostante fosse così reale. Avevo bisogno di andare in bagno per darmi una rinfrescata, ero sudato marcio. Entrai, mi avvicinai allo specchio e invece di vedere la mia immagine vidi quella di… Berlusconi: io fui assalito da una crisi isterica mentre la mia immagine allo specchio rideva e più rideva più si vedevano denti, dopo poco allo specchio vedevo solo denti, saranno state due file da 100 denti, tutti incisivi che si trasformavano lentamente in canini. Poi sentii una voce in arabo, un metallo freddo appoggiarsi alla gola, un grido che poteva certamente essere Allah Akhbar e poi il risveglio.

Questo è tutto ciò che ricordo, ma la durata del sogno mi è parsa lunghissima, tipo una mezza giornata. Lavoro per strizzacervelli, chissà cosa vuol dire… Per anni ho sognato una società migliore, una ridistribuzione della ricchezza, un armageddon teosofico, ora la metafisica, la fiamma violetta, l’IO SONO, e faccio sogni del genere? E meno male che era il nano e non Mastella o Dini, non l’avrei proprio sopportato. Vabbè, deliri a parte auguro a tutti voi un 2008 di ricchezza spirituale in primis e di salute, benessere e consapevolezza. Amo il mondo, amo la vita. Stop al panico.

Pensavo ai nativi americani. Agli indiani, prima dell’arrivo della civiltà. Enormi spazi, praterie che si perdono all’orizzonte, natura rigogliosa, bisonti. Vita semplice in armonia con il creato. Poi arrivarono i primi coloni dall’Europa, e fu l’inizio della loro fine. Furono costretti a ritirarsi per conservare quel poco di ambiente a loro congeniale, lasciando via via gli spazi ai loro invasori, spazi che non sarebbero più stati gli stessi. Ora quei pochi che sono rimasti conservano le tradizioni dei loro avi più che altro come attrazione turistica.

Qualche giorno fa, poco dopo essere uscito dal mio tepee mi sono messo a camminare in direzione di un monte che è uno straordinario punto di osservazione. Arrivato in cima volsi lo sguardo a oriente e vidi una flotta di navi. Non fui affatto sorpreso di questa vista, tornai all’accampamento senza proferir parola con nessuno, ripromettendomi di tenere sotto controllo la situazione. La costa non era già più di sabbia e scogli, ma legname, approvigionamenti e moltitudini di persone al lavoro: erano qui per restare.

Che significa questa storia? Boh… Niente di buono, due lati della stessa medaglia. Da una parte lo spazio vitale, la propria identità, il diritto ad esistere nei propri spazi (e quindi la proprietà). Dall’altra il diritto a trovare dei propri spazi in un mondo dagli spazi che si perdono all’orizzonte, di portare la propria cultura e di affermare la propria identità… Cazzo, le stesse cose!!! Solo una domanda: io e la mia tribù dove possiamo stare in pace, contemplando i rumori e gli odori della natura? Mi sento derubato anche se in realtà ho ancora le stesse cose che avevo prima. Ed ora i bambini giocano a fare gli indiani…

Mi sono fatto SKY da poco più di un mese. Ho scelto l’opzione Calcio, così mi seguo il campionato comodo in poltrona. Non voglio fare uno spot per il satellite ma debbo ammettere che le offerte sono di qualità superiore rispetto la merdosa tv generalista. Almeno posso vedermi il Dave Letterman Show, la satira che sulle 7 reti rai non puoi più vedere, film di qualità non interrotti da pubblicità, qualunque programma senza censure, i vecchi anime di una volta, documentari fatti come si deve. E canali nuovi, fra i quali Rock TV, il cui direttore è il figlio di Adriano Galliani, Gianluca (lo so, il solito nepotismo all’italiana, tristezza…).

E chi vi ho trovato come conduttore di un programma del martedì sera, Database? Il buon vecchio Pino Scotto, leader di uno storico gruppo heavy metal (o hard rock, se preferite), i Vanadium, con un look decisamente alla Ozzy Osbourne. E fa scassare dalle risate! Cercate le sue perle su youtube!!!

bush_prodi.jpg

Cercando un’immagine per il post che segue ho trovato questa… Qualcuno è in grado di dare spiegazioni??? Povero Romano, cosa sei costretto a fare per tenere alto… ehm… il buon nome del Belpaese… 😀

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